Difficile capire come una rocca colonizzata dai Longobardi, una piccola macchia di sangue su una maglietta e un adesivo del Skid Row possano dialogare. Eppure in La ragazza sbagliata di Giampaolo Simi (ed. Sellerio – 2017) tutto torna. Nel senso più vero del verbo perché tutto torna, riaffiora, dopo 23 anni dagli eventi. E lo fa per accendere la luce su eventi coperti dal buio e dal terriccio di un’indagine da cui colano imperfezione e pregiudizio.
È l’estate del 1993 quando Dario Corbo, praticante nerista presso la redazione di una testata giornalistica di provincia, pone le basi della carriera che lo aspetta seguendo da vicino un penoso caso di omicidio. La vittima è una diciottenne fresca maturanda, Irene Calamai. L’assassina la sua rivale in amore, nonché figlia di un noto artista contemporaneo, Nora Beckford.
Caso chiuso, pena comminata e scontata, per un’altra vita e un’altra Versilia. Quella dell’estate del 2006 quando Corbo si trova a fare i conti con una realtà, quella del mestiere di giornalista, molto diversa dal futuro che gli aveva promesso. E con un matrimonio al capolinea, doversi reinventare fa rima con tornare. A quell’estate di tanti anni fa. Un’estate interrotta di un 1993 impossibile da dimenticare.
Perché dietro gli eventi, fantasia dell’autore, di un’estate interrotta, Simi ruotare tutti quelli tragici e tragicamente accaduti, nell’Italia di quegli anni. Dalle bombe di via dei Georgofili a Firenze al gesto estremo di Raul Gardini, dal caso Somalia a quello dei crescenti casi di cancro tra le file dei militari italiani, attribuiti alla possibile esposizione con l’uranio impoverito impiegato, verosimilmente, nei territori di guerra.
Tematiche forti, fatte sapientemente sfilare in secondo piano sullo sfondo di ieri, mentre la fiction ci svela il paese che siamo. Diventati. Nonostante le premesse di quegli anni ’90 dove un futuro sempre migliore era possibile anzi assicurato. Di un futuro adagiato tra una foto scattata in un ristorante e le note dell’album Anime salve di Fabrizio De André e Ivano Fossati.
Per farlo Giampaolo Simi alza il tappeto della storia di casa nostra. E non per mostrarci cosa vi abbiamo nascosto sotto per anni, ma per scrollare qual po’ di polvere che spesso non ci permette una perfetta, ma nemmeno buona, visione dei fatti. Anche se questo non ci salverà.
“Dove sta scritto che la verità è la salvezza? La verità è il peggior fantasma che può incrociare i tuoi passi”. E per la ragazza sbagliata sarà proprio così. Buona lettura
Emanuela Macrì